Ti ricordi l’esatto momento in cui hai deciso di diventare fashion designer?
Ho la passione per l'ago e il filo sin da quando ero bambina.Dopo essermi laureata in architettura e conseguito un master presso il politecnico di Milano, ho iniziato a fare la sarta per gli atelier di alta moda. Conoscendo e incontrando persone a Milano mi sono accorta che la creatività degli chef non ha riscontro nell'abbigliamento da lavoro, che negli anni è rimasto uguale a sé stesso. Così mi è venuta l'idea di confezionare grembiuli da cucina, dedicati agli artigiani che amano il loro lavoro.
Qual è stato il tuo primo progetto?
Ho la passione per l'ago e il filo sin da quando ero bambina.Dopo essermi laureata in architettura e conseguito un master presso il politecnico di Milano, ho iniziato a fare la sarta per gli atelier di alta moda. Conoscendo e incontrando persone a Milano mi sono accorta che la creatività degli chef non ha riscontro nell'abbigliamento da lavoro, che negli anni è rimasto uguale a sé stesso. Così mi è venuta l'idea di confezionare grembiuli da cucina, dedicati agli artigiani che amano il loro lavoro.
Qual è stato il tuo primo progetto?
Un giorno uno mio amico chef, quasi per scherzo, mi ha chiesto di confezionargli un grembiule "speciale". Da questo ho capito che gli artigiani che creano cose belle e uniche hanno bisogno di più stile nei loro grembiuli senza rinunciare alla robustezza! È stato così che ho avviato il mio atelier TAC.
Il processo creativo: lavori in modo istintivo o pianifichi ogni singolo step? Da dove arrivano le tue idee?
A seconda del cliente applico tutti e due i processi, adatto i miei modelli in base alle necessità di ciascun cliente, attraverso un design curato nei minimi dettagli: tasche, minuterie metalliche, fili e i nastri variopinti (che sono il mio segno di stile, come fossero delle cravatte).
Come sei entrata in contatto con Berto?
Una mia amica che lavora nel settore le tessile per l'alta moda, mi ha suggerito per dare occhiata all'iniziativa sul vostro sito berto4young talents.
Con quali dei tessuti di Berto hai lavorato per il tuo progetto e le tue collezioni?
Ho lavorato con sette vari tessuti denim Berto: Reverse bull, Dandy blu, Selvedge spell grey, Janis 4 e Janis 5, History glory e Stampa a fiori.
“Less but better” può essere letto come l’approvazione di un certo grado di purezza nel design ma anche nel fashion design. Può anche essere inteso come un messaggio ambientale sulla riduzione e la sostenibilità. Cosa ne pensi?
Cerco di usare i migliori tessuti da lavoro, allo stesso tempo funzionali, belli e resistenti. Tessuti come il denim nascono come capo da lavoro, veniva usato per proteggere lavoratori durante mansioni dure. Questa idea di usare un tessuto resistente per un capo di qualità può ridurre i consumi e di conseguenza potrebbe ridurre l'inquinamento.
C’è qualcosa che non hai mai fatto e che ti piacerebbe realizzare?
Sto disegnando una nuova linea di capi dedicati agli chef, in particolare giacche non troppo classiche; vorrei realizzarle con i vostri tessuti denim.