BERTO FOR UPPLOMB: #INTERVIEW
Ogni fase di lavorazione è il più sostenibile possibile, a sostegno di un artigianato il profondamente etico.
Ti ricordi l’esatto momento in cui hai deciso di diventare fashion designer?

Il momento in cui abbiamo capito che volevamo fare questo lavoro è arrivato che eravamo entrambe già adulte, ragazze universitarie che avevano intrapreso un percorso accademico molto distante da quello che è oggi il nostro lavoro. L’avvicinarsi al mondo del fare abiti è stato per noi un innamoramento, un colpo di fulmine.
Anche se ognuna di noi ha vissuto in maniera diversa, ci accomuna il fatto che per entrambe è stato uno sbocciare della consapevolezza di volerne fare di esso la nostra professione, che è la nostra più grande passione.


Qual è stato il tuo primo progetto?

Il nostro primo progetto assieme è stata la salopette, la prima risposta della nostra ricerca, il core item del nostro brand, il nostro linguaggio connotativo.


Il processo creativo: lavori in modo istintivo o piani chi ogni singolo step? Da dove arrivano le tue idee?

Creiamo in maniera istintiva, numeriamo le nostre collezioni invece di dare loro una stagionalità. Ogni pezzo porta con se’ una storia, un’ispirazione che ci guida nel tessere dei legami tra ogni singolo capo che creiamo.


Che cosa hai pensato quando sei stato contattato da Berto?

Di Berto ce ne parlò per la prima volta un’alunna che partecipò ad un nostro workshop. Ci piacque molto l’idea che un’azienda tessile proponesse finalmente dei tessuti senza imporre dei minimi di acquisto. Per la nostra piccola attività artigianale è una ricchissima risorsa.


Con quali dei tessuti di Berto hai lavorato per il tuo progetto e le tue collezioni?

Per le nostre collezioni abbiamo usato il vogue sky85, il Nevada, il Janis, il Globe sky. Mentre per la nostra scuola e soprattutto per i workshop abbiamo usato Pence Lime 7


“Less but better” può essere letto come l’approvazione di un certo grado di purezza nel design ma anche nel fashion design. Può anche essere inteso come un messaggio ambientale sulla riduzione e la sostenibilità. Cosa ne pensi?

I principi dello Slow Fashion guidano il nostro lavoro quotidiano. Ogni fase di lavorazione è il più sostenibile possibile, a sostegno di un artigianato il più etico possibile.
Difendiamo ciò che per noi ha valore, come l'attesa e il rispetto dei tempi di creazione. La nostra scelta è stata quella di avvalerci della risorsa più sottovalutata, il tempo, rinunciando allo stocking dei capi e realizzando abiti esclusivamente nel momento in cui vengono commissionati.
Ogni capo è generato da una necessità reale e da una richiesta, in pieno rispetto del minimalismo che da sempre è per noi ispirazione.


C’è qualcosa che non hai mai fatto e che ti piacerebbe realizzare?

Abbiamo molti progetti per il futuro, il più importante sui cui ben presto inizieremo a lavorare è la stesura di un testo di modellistica e tecniche sartoriali, rivolto ai nostri alunni e a tutti coloro che vogliono immergersi in questo mondo.


www.up-plomb.com