BERTO FOR AVN: #INTERVIEW
Onestamente conosco poche aziende in grado di comunicare con i propri clienti come fa Berto.
Ti ricordi l’esatto momento in cui hai deciso di diventare fashion designer?

Fin da piccola ho sempre avuto una particolare attrazione per questo mondo. Dopo un percorso di studi totalmente differente, ho deciso di intraprendere questo percorso, prima affiancando la designer Manuela Arcari nella realizzazione delle sue collezioni Ter et Bantine ed Hache, poi buttandomi a capofitto nel progetto creato dal mio attuale marito su AVN.


Qual è stato il tuo primo progetto?

ll primo progetto che ho seguito è stata la creazione di una collezione utilizzando quasi esclusivamente brandine militari, trasformandole in qualsiasi cosa, gonne, top, pantaloni, capi spalla.


Il processo creativo: lavori in modo istintivo o piani chi ogni singolo step? Da dove arrivano le tue idee?

Mi piace viaggiare molto, da ogni viaggio cerco di cogliere qualche spunto da cui partire per realizzare un intera collezione. Mi piace lavorare d'istinto, ma a volte inevitabilmente sono costretta a programmare, solo per una questione di tempi da dover rispettare. 


Che cosa hai pensato quando sei stato contattato da Berto?

La prima cosa che ho pensato quando ho conosciuto Anna, e di conseguenza la collezione Berto, è stata quella di aver finalmente trovato un azienda con tessuti di qualità superiore rispetto ad altri. Molto più ricercati, esclusivi ed interessanti.


Con quali dei tessuti di Berto hai lavorato per il tuo progetto e le tue collezioni?

Nella stagione Primavera/Estate 2020 abbiamo utilizzato l'articolo Globe Carbon one in due lavaggi differenti, uno scuro e uno più chiaro tendente al grigio. Abbiamo utilizzato anche l'articolo Globe Natural 8 e l'articolo Gipsy. 


Qual è la parte più significativa di Berto for Talents secondo te? Quali obiettivi sei stato in grado di raggiungere grazie a questo programma?

Onestamente conosco poche aziende in grado di comunicare con i propri clienti come fa Berto. Apprezzo moltissimo il fatto di non essere bloccati dai minimi di
produzione e credo che questo progetto sia un ottima opportunità per noi giovani. 


“Less but better” può essere letto come l’approvazione di un certo grado di purezza nel design ma anche nel fashion design. Può anche essere inteso come un messaggio ambientale sulla riduzione e la sostenibilità. Cosa ne pensi?

Sono assolutamente d'accordo con questo messaggio. Per tutte le collezioni cerco sempre di utilizzare pochi tessuti ma in modo particolare focalizzandomi più sulle forme. penso sia un tema a cui si dovrebbe dare maggiore importanza. 


C’è qualcosa che non hai mai fatto e che ti piacerebbe realizzare?

Si, ci sono un 'infinità di progetti nel cassetto di AVN, primo tra questi l'avviamento dell'e-commerce che avverrà entro la fine dell'anno.


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